Estate.
Con le sue notti indolenti e trepidanti.
Con la carezza di una luce che non vuole spegnersi, frantumandosi ostinata sulle pietre degli avi.
Una stagione di vita, di anniversari, di celebrazione di incontri.
Il sole si attarda sornione in un arabesco di frizzanti bagliori e sbeffeggia i fantasmi fuggevoli delle ombre ormai sconfitte.
La vita si fa sogno e, impavida, sfida paure che gemono come steli di grano piegati dal sole e schiaffeggiati dal vento.
Ogni attimo si fa nota di una sinfonia di pensieri che avvolge il futuro: una ode al noi, insieme e per sempre. Una magica trilogia di certezze conquistate.
Nel frinire dei campi la mano trema in una ricerca audace, sotto lo sguardo complice di occhi di giada.
S’attarda la vita, che né uomo né dio potrà strappare quali ali di lucciole argentate nel concerto di stelle.
E’ tempo di libellule che si fanno aquile. Di scintille danzanti e briciole di luna.
E’ tempo che i giorni si facciano luce.
E’ tempo di essere vivi.
Buona estate a voi.
