Ancora un messaggio di violenza e di odio da un rapper.
Si tratta di Fuma, giovane rapper udinese, che nel videoclip del singolo “Audi” canta in un garage mentre un poliziotto è appeso, esanime, a testa in giù e un bambino assiste alla scena.
Il testo è altrettanto chiaro: “fanculo alla volante all’angolo”, “non so tu che dici, prendere un proiettile per i miei amici, mentre camionette prendono fuoco”…
Non solo: nel video è presente un bambino che assiste all’osceno entusiastico dimenarsi di un branco di scalmanati, gli stessi che inneggiano sotto al corpo penzolante dell’agente di polizia appeso a testa in giù.
Indecente e vergognoso. In un periodo di crescente violenza, scandita dal timore di imminenti tensioni sociali, non è tollerabile consentire messaggi di odio verso le forza dell’ordine.
I poliziotti sono donne e uomini, sono madri e padri, sorelle e fratelli, oltre che garanti della sicurezza soprattutto dei più deboli. Persone che anche in questo periodo di covid sono sempre state in prima linea, mettendo quotidianamente a repentaglio la loro salute.
Mi aspetto che anche Audi intervenga sul caso, a tutela dell’onorabilità del suo marchio. Il nome della casa automobilistica infatti non solo è il titolo del brano, ma è anche ricorrente nel testo. Inoltre il rapper protagonista del video sfoggia vistosamente i simboli del marchio.
E’ necessaria una ferma risposta a questa infamia. Sia perché si tratta di brani essenzialmente destinati a un pubblico di giovanissimi, spesso minori, sia perché è giunta l’ora di mettere fine a una demenziale propaganda intrisa di odio e di violenza.
